Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza – 11 Febbraio

Era il 2017 e mi trovavo a Padova, dentro la più antica università.

Davanti a me circa cento persone, forse poche più.

Ero lì per esporre i risultati dello studio che avevamo condotto sugli stereotipi di genere e le scelte di carriera.

Agitatissima per la mia presentazione riesco comunque a concluderla con soddisfazione, quando si alza una mano e mi chiede: “Che senso ha ancora parlare di stereotipi di genere? Più se ne parla e più li si sottolinea”.

In quel momento come oggi la mia idea non è cambiata: non sono d’accordo pur rispettando l’opinione altrui.

Parlare e studiare come le idee radicate in modo più o meno consapevole nella nostra cultura influenzino le nostre scelte non può essere sbagliato.

Una di queste idee sostiene, contro ogni evidenza, che le donne siano meno predisposte degli uomini alle materie scientifiche e che lo siano molto di più alle materie umanistiche.

I nostri dati lo dimostrano, molti altri studi lo dimostrano, il fatto che 54% delle studentesse delle scuole superiori sia interessata alle materie scientifiche e solo il 22% si iscriva poi alle università STEM (Scienza-Tecnologia-Ingegneria-Matematica) lo dimostra.

Dato tutto questo è importante ricordarci che ogni donna può raggiungere qualsiasi traguardo desideri, anche se spesso le verrà richiesto il doppio dell’impegno. È importante ricordare che questo doppio impegno non è richiesto da differenze biologiche, cognitive o fisiche, ma culturali.

E la cultura può essere cambiata molto più facilmente del corredo genetico.

Dato tutto questo è importante celebrare l’11 Febbraio, quale Giornata Internazionale delle Donne e Ragazze nella Scienza. 

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